Settecento metri quadri di amianto erano già stati rimossi dai tetti delle baracche di Camaro Sottomontagna. Un'operazione che aveva richiesto grandi precauzioni. Poi la scoperta dell'ingresso rifugio antiaereo che per circa un chilometro corre parallela alle baracche e alle case popolari.
Ma le sorprese non finiscono qui. Durante le fasi finali del cantiere quando era in corso il recupero delle ultime macerie è stata rilevata la presenza di altro amianto, questa volta sotto terra, sbriciolato e interrato. Almeno mille metri quadrati. E' stato necessario approvare una variante e prevedere una spesa ulteriore di almeno cinquantamila euro. A curarsi di ogni casa la ditta Cericola. Come al solito scattano i piani di prevenzione e le verifiche quotidiani. Occorre evitare che si diffondano nell'aria le pericolosissime polveri di amianto. Per questo gli operai lavorato con attrezzature e tute speciali. Continuerà per almeno dieci giorni il monitoraggio dell'aria che dovrà accertare che non vengano mai superati i livelli di allarme. Nel caso in cui questo avvenga i lavori verranno fermati per far scattate le norme di precauzione dettate dall'Azienda sanitaria provinciale. Ma il cronoprogramma garantisce il commissario per l'emergenza risanamento Marcello Scurria resta invariato. Si resterà nei 45 giorni previsti come tempo massimo. Poi si procederà alla realizzazione di un viale alberato, di un parcheggio e di una nuova piazza a qualche centinaio di metri per dare forma ad un quartiere abbandonato per troppo tempo.
Sarà un mese intenso quello di marzo per il risanamento. Lunedì sarà validato dal responsabile del procedimento il progetto di bonifica dell'area di Fondo Saccà già sbaraccata dove sono stati individuati nel sottosuolo metalli pesanti e inquinati di vario genere. Sabato 9 marzo la consegna delle case del palazzo annesso all'ex hotel riviera ai legittimi assegnatari che provengono dall'ex lavatoio. Sempre a marzo si procederà alla demolizione di 5 baracche al rione Annunziata e delle baracche di via Catanoso.
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