La Toto costruzioni replica alle dichiarazioni di alcuni operai che si sono detti scettici sulla fine dei lavori del viadotto Ritiro e hanno elencato diverse difficoltà. “Problemi vecchi già superati e dimissioni degli operai fisiologiche" ha detto la Toto. Ma i dubbi naturalmente visto l'andamento del cantiere negli ultimi anni, gli annunci disattesi, la guerra di cifre con il Consorzio, restano. Clamorose le interviste rilasciate ieri al collega della Gazzetta del Sud, Sebastiano Caspanello da alcuni operai della Toto Costruzioni che lavorano alla realizzazione del viadotto Ritiro. Ne esce fuori un quadro sconvolgente, fatto di stipendi non pagati, di dimissioni a catena, di approssimazione e soprattutto di ritardi inevitabili. La data di consegna di giugno ipotizzata dal direttore generale del consorzio e dalla Toto secondo ex ed attuali operai del cantiere diventa un'utopia. Le difficoltà comunque relative ai pagamenti secondo la Toto sarebbero state superate. Anche se i ritardi accumulati restano sul tabellino di marcia, come restano le riserve contestate al Consorzio e la guerra di cifre tra soldi in più chiesti dal Consorzio e penali che il Consorzio si appresta ad applicare. Insomma c'è da incrociare le dita. Avviare i cantieri del ponte con alle spalle il cantiere di Ritiro ancora aperto sarebbe pura follia. Il senatore Nino Germanà segretario della commissione trasporti convinto fautore dell'opera getta acqua sul fuoco ed esclude comunque un commissariamento.