Il fenomeno delle truffe agli anziani, un reato odioso che colpisce i più deboli, sta assumendo proporzioni preoccupanti a Messina. A tal punto che le forze dell'ordine, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, hanno voluto mettere in guardia la cittadinanza da questo pericolo. Nelle ultime settimane sono stati almeno cinque i casi denunciati ma si può immaginare che siano molti di più considerando che spesso le vittime per vergogna preferiscono chiudersi nel silenzio. Il sospetto è che ad agire sia una banda organizzata in maniera puntigliosa, quasi professionale. Il loro modus operandi è sempre lo stesso.
Le vittime vengono scelte fra soggetti ultrasettantenni che abbiano figli o nipoti che vivono in altre città: il che rende perfetto il loro piano. Si informano preventivamente se l'anziano vive da solo o con altri familiari, si procurano i numeri di telefono fisso e di cellulare. A questo punto la truffa può iniziare. Per prima cosa arriva una telefonata al numero fisso, un uomo che si spaccia per maresciallo dei carabinieri fornisce un nome di fantasia e spiega che il figlio o il nipote dell'anziano, che vive normalmente lontano, ha provocato un grave incidente stradale , si trova in stato di fermo e servono 8-9.000 euro per rilasciarlo. E questa è la prima bufala che dovrebbe mettere in allerta visto che in Italia non esiste la libertà su cauzione. Il finto maresciallo spiega che di lì a poco riceverò la telefonata di un avvocato che sta seguendo la questione. Infatti poco dopo, questa volta sul telefono cellulare per rendere la cosa più credibile, arriva la chiamata del finto avvocato che in tono cortese chiede se ci sia qualcuno in casa.
Se la risposta è affermativa lo invitano a recarsi urgentemente in una stazione dei carabinieri dove gli sarà spiegato tutto. Naturalmente forniscono un indirizzo inesistente ma è solo una trappola per lasciare la vittima da sola in casa. A quel punto l'avvocato si offre di recarsi a casa della vittima per riscuotere il denaro. Se l'anziano non ha contanti spiegano che vanno bene anche i gioielli. Poco dopo l'uomo arriva a casa dell'anziano, ben vestito, educato, senza alcuna inflessione dialettale, prende denaro o gioielli e va via. A questo punto la truffa è servita. Per evitare di cadere in questi tranelli il consiglio delle forze dell'ordine è quello, non appena si riceve questo genere di chiamate, di riattaccare e telefonare al 112. Anche se i malviventi fanno leva sull'aspetto emozionale affettivo. Quando un anziano apprende che il figlio si trova nei guai e serve il suoi aiuto per sbloccare la situazione subentra il panico e diventa complicato gestire la situazione. Ma una corretta campagna informativa può aiutare a sventare queste minacce. Non per niente Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza proseguono nei loro incontri periodici nei quartieri e nei piccoli comuni per mettere in guardia gli anziani dai rischi delle truffe telefoniche.
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