Qualche settimana fa l'ennesimo sfogo di un padre in una lettera raccontava dell'aggressione al figlio in centro. Niente di nuovo rispetto a quello che abbiamo raccontato nei mesi scorsi attraverso le testimonianze di madri terrorizzate. Il centro cittadino è spesso invaso da teppisti e bulli. Guai a incrociare i loro sguardi. E sono di tutte le nazionalità. Ai bulli locali si aggiungono adesso quelli extracomunitari. Non cambia nulla: stesso disagio, stessa noia da ammazzare, stesse dinamiche. Spesso i gruppi si affrontano in maniera violenta. Le divise non li mettono in imbarazzo. Discorso a parte merita lo spaccio di droga che raggiunge, secondo quanto ha denunciato ai nostri microfoni la presidente della Lelat Anna Maria Garufi, persino i dodicenni. Esempio eclatante quanto è avvenuto ieri a piazza Cairoli durante lo Street Food. Un gruppo di teppisti ha lanciato petardi tra le gambe dei visitatori della kermesse enogastronomica, incurante del fatto che ci fossero bambini, donne, anziani. Uno di questi è arrivato pochi centimetri dai piedi del sindaco Federico Basile, un altro a pochi passi dalla nostra troupe che stava registrando delle interviste. L'episodio non è sfuggito al comandante Giovanni Giardina che ha messo sulle tracce del gruppo i suoi uomini. Così sono stati bloccati e identificati due giovani egiziani. Addosso avevano quattro pacchi di petardi pericolosi. Erano del tipo vietato e peraltro scaduti. Per entrambi è scattata una multa e la denuncia a piede libero in quanto avevano violato l'ordinanza del sindaco che non permette di esplodere petardi o fuochi d'artificio in luogo pubblico o peggio durante manifestazioni in cui si verificano assembramenti. Basta poco per scatenare il panico. Dunque hanno commesso un reato davanti a chi ha emesso l'ordinanza che li ha trasformati in trasgressori.