Ha creduto alla storia del nipote in difficoltà che avrebbe accumulato debiti e alla richiesta telefonica di denaro ha pensato che sanare la posizione del congiunto fosse la cosa giusta da fare. Così ha preso i soldi che aveva da parte, 3.000 euro in pezzi da 50, e tutto l'oro che aveva in casa e lo ha consegnato ad uomo che si è presentato all'appuntamento nei pressi della sua abitazione.
Quando poi, a mente più serena e dopo le verifiche con lo stesso nipote, si è accorta di essere stata raggirata non le è rimasto altro da fare che chiamare i carabinieri per denunciare tutto. Vittima dell'imbroglio una signora residente al Complesso Peloritano che con lucidità ha poi capito di aver commesso un errore, fidandosi ingenuamente, in preda all'angoscia, di chi l'aveva contattata. Sul fatto stanno adesso indagando i carabinieri della compagnia di Messina Sud, guidati dal capitano Ettore Pagnano, che hanno raccolto la testimonianza della vittima e visionato le immagini del sistema di videosorveglianza presenti al complesso peloritano. Ovviamente l'indagine è coperta dal massimo riserbo ma i militari dell'arma avrebbero imboccato una pista ben precisa e non escludono di poter risalire all'uomo immortalato nei frame.
E' molto probabile che ad agire sia stato qualcuno che conosceva bene le abitudini della vittima. La truffa ad anziani è uno dei reati più odiosi perché colpisce la parte più debole e indifesa della società. In città, qualche mese fa, un tentativo della stessa fattispecie fu sventato dalla polizia che arrestò gli autori del tentativo di truffa nella zona nord della città. Gli escamotage sono uguali nel contenuto ma a volte diversi nella forma, ecco perché le forze dell'ordine invitano gli anziani a diffidare da qualsiasi richiesta di contanti e oro ricevuta telefonicamente.
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