Ieri pomeriggio è tornato totalmente operativo l'aeroporto di Catania dopo l'incendio del 16 luglio, adesso però preoccupano le conseguenze sul comparto turistico. A Messina ad agosto il 50% in meno delle prenotazioni in alberghi e strutture, l'anno scorso era tutto già pieno.
Carmelo Picciotto, Confcommercio Messina: "Sostegno agli operatori turistici
"Quanto accaduto all'aeroporto di Catania ha avuto un grande impatto negativo sul comparto turistico siciliano. È importante affrontare la situazione in modo tempestivo. Potrebbe essere utile sviluppare un piano di emergenza per il turismo, che includa misure di sostegno per gli operatori del settore, come gli alberghi, la ristorazione e i servizi turistici. A Messina in particolare si è registrato un calo di prenotazioni del 50%.
Inoltre, é ormai imprescindibile riavviare la progettualità per l’ aeroporto nella zona tirrenica del messinese che potrebbe essere una soluzione a lungo termine per distribuire meglio il flusso turistico sull'isola.
È fondamentale che le decisioni siano prese in modo oculato, tenendo conto degli aspetti logistici, ambientali ed economici. Un approccio strategico e collaborativo potrebbe contribuire a ripristinare l'immagine del turismo siciliano e a stimolare una ripresa sostenibile del settore. Confcommercio Messina sta già raccogliendo richieste di sostegno per il comparto turistico che sottoporremo all’attenzione delle istituzioni".
Le paure dei lavoratori
Le conseguenze della chiusura dell’aeroporto di Catania si fanno sentire anche tra i lavoratori. Perché se è vero che lo scalo è stato dichiarato riaperto, le ripercussioni si sentiranno ancora per diverso tempo. La preoccupazione della Fisascat Cisl, quindi, è che non si riesca a rispettare le aspettative del 2023.
«C’erano grandi speranze affinché questa potesse essere una stagione con numeri altissimi – dichiarano il segretario generale della Fisascat Cisl Messina Salvatore D’Agostino e il segretario Fisascat Pancrazio Di Leo – invece le conseguenze sono ancora pesanti perché il numero disdette aumenta e di riflesso a pagare è anche il livello occupazionale. Il personale viene messo in ferie oppure gli vengono concessi riposi compensativi rimettendoci in termini di salario».
La preoccupazione maggiore è per le disdette che sono arrivate per il mese di agosto e per settembre da parte di turisti preoccupati che l’operatività dell’aeroporto di Catania non torni piena. «Quindi disdicono qui, magari senza penali perché hanno avuto il tempo e poi prenotano altrove – spiegano – ma è l’immagine di un aeroporto chiuso per settimane che sta facendo il giro del mondo e non aiuta».
La Fisascat Cisl ricorda come esista un protocollo tra Regione Sicilia, associazioni datoriali e dei lavoratori che in questi casi può essere una tutela.
«La Regione si assuma le proprie responsabilità. Qui la situazione non riguarda solo Taormina, ma tutto il comprensorio. Anzi tutto il territorio provinciale, la zona tirrenica e le Eolie. C’è stato un colpo pesante per tutte le attività e quindi anche per l’occupazione».
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