I tempi delle Universiadi, della serie A della pallanuoto maschile e le finali scudetto della Waterpolo femminile con le tribune stracolme di appassionati sono un lontanissimo ricordo. Oggi la piscina Cappuccini versa in uno stato di totale degrado. La presenza di acqua torbida, zanzare, topi, sedie rotte dà il senso dell'abbandono, figlio di un cortocircuito amministrativo e gestionale che alla fine – al di là delle singole posizioni delle parti in campo – vede sconfitta soprattutto la città. Il Comune, prima con l'amministrazione De Luca e poi con quella Basile, aveva dato vita ad un contenzioso risoltosi a proprio favore con la società affidataria Waterpolo e aveva disposto la chiusura della piscina esterna a fine 2022. Nel mezzo della vertenza, non si è fatto nulla per manutenere al meglio l'impianto, lasciandolo in un quadro di completo deterioramento e limitando al minimo gli interventi. Nel 2019 anche il crollo di una porzione del tetto dell'impianto che ospita la piscina coperta e che aveva reso necessaria la chiusura. A Palazzo Zanca le interrogazioni succedutesi nel corso dei mesi sull'inizio dei lavori riguardante erano state poste in essere da diversi consiglieri comunali, tra cui Dario Carbone. Le risposte fornite erano sempre state vaghe, ma adesso comincia a muoversi qualcosa. L'ipotesi dell'avvio dei lavori per la struttura scoperta, ventilata per mesi, è stata confermata dall'assessore Finocchiaro, il quale ha fornito degli aggiornamenti sulla situazione. Ci sono spiragli per la riapertura in tempi non troppo lunghi: anche se l'estate è ormai persa e se ne riparlerà non prima di fine settembre. Per l'inizio dei lavori della piscina coperta, invece, non si hanno ancora novità.