Il Comune sta programmando una vita nuova per il Palacultura. Palazzo Zanca non riesce a sostenere i costi di gestione e soprattutto la manutenzione ordinaria del grande edificio di viale Boccetta e dunque la strada è tracciata: affidamento ai privati. Ad occuparsi di tutta la procedura è la Patrimonio spa, il braccio operativo del Comune che si occupa della gestione del patrimonio immobiliare comunale. E dunque, così come si è deciso di fare ad esempio per il impianti sportivi, anche il Palacultura avrà un gestore privato. L'avviso è stato pubblicato ieri e punta ad individuare un operatore che prenda in gestione gli spazi dedicati a spettacoli ed eventi.
Quindi sul piatto c'è un pacchetto completo che prevede la Sala Rappazzo, 70 posti, la Sala Palumbo e i suoi 140 posti, foyer e l'anfiteatro Arena Cicciò da adibire a sale per pubblico spettacolo. Si prevede anche uno spazio per allestire un punto ristoro che al Palacultura non c'è mai stato. Chi se lo aggiudicherà dovrà pagare un canone di 36.500 euro l'anno e in caso di ricavi annui superiori a 100.000 euro dovrà versare un importo pari al 10% della quota di ricavi extra. Chi intende candidarsi dovrà essere in possesso di precisi requisti, come ad esempio insussistenza dello stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo, assenza di procedimenti pendenti o condanne. Tra i requisiti economici bisogna dimostrare di avere una solida capacità economico-finanziaria. L'intenzione è di non perdere troppo tempo, le domande potranno essere presentate entro le ore 12:00 del prossimo 15 luglio. Alla luce dello stato in cui versano molti degli spazi del Palacultura che porta il nome di Antonello da Messina, per l'amministrazione Basile la strada dell'affidamento è l'unica che può garantire maggiore decoro. Basta fare una passeggiata tra i corridoi del dietro le quinte o nei bagni per rendersi conto che servono interventi immediati. Chi si aggiudicherà la gestione di questi spazi lo farà per sei anni.
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