Primo step la posa di massi di protezione appoggiati con un sistema autobloccante alle strutture. I lavori consegnati il 7 maggio sono rimasti prigionieri della burocrazia sino a giovedì scorso quando è arrivato il via libera del demanio regionale.
Come avevamo pronosticato per la riapertura dei tre parcheggi della litoranea i tempi sono stati lunghi. I commercianti e i residenti lo temevano e avevano presentato una petizione, incassando l'alleanza della V municipalità guidata da Raffaele Verso. Ma adesso i cantieri partono ufficialmente. La ditta di Barcellona che ha vinto l'appalto, bandito dalla struttura commissariale per l'emergenza idrogeologica retta da Maurizio Croce, sta già realizzando i 110 blocchi in calcestruzzo previsti dal progetto di messa in sicurezza. Saranno sistemati a protezione delle strutture dove occorrerà comunque effettuare degli altri lavori per evitare che il terreno frani. Volendo essere ottimisti se ne andrà tutto il mese di giugno. Successivamente i blocchi verranno rimossi e messi a mare assieme agli altri per effettuare la cosiddetta rifioritura dei massi frangiflutti. Ma questo avverrà in inverno. Intanto occorre rendere i parcheggi utilizzabili. C'è un altro dettaglio. Le spiagge che sorgono davanti ai parcheggi diventeranno aree di cantiere e saranno interdette alla balneazione per diverse settimane. Per questo si cercherà di intervenire su una spiaggia alla volta.
I tre parcheggi di Pace, Paradiso e Contemplazione, che fanno parte della vecchia pista ciclabile, sono stati chiusi da un' ordinanza oltre un anno fa dopo il crollo parziale di una parte del parcheggio di Pace. A causa delle mancanza di quei tre spazi si registrano notevoli disagi: dal calo del fatturato per le attività economiche di oltre il cinquanta per cento, ale difficoltà per i residenti ca trovare un posto per la propria auto. Senza quei parcheggi con l'arrivo dei bagnanti, a giorni sarà il caos.
Nei mesi scorsi si era tenuta un' assemblea spontanea a Paradiso organizzata dalla quinta municipalità con la partecipazione dell'intera commissione viabilità. Poi la raccolta di firme su una petizione popolare in cui si si chiedeva di accelerare i tempi. Oggi le prime risposte
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