Sabato 23 Novembre 2024

Media e istituzioni costruiscono legalità: il dibattito all'UniMe per la GDS Academy

C’è da combattere quella percezione che Cosa nostra sia radicata nel dna delle persone, di quelli che si riconoscono più in quella organizzazione che nello Stato. E per questo, i media, la stampa, le istituzioni, sono uno strumento essenziale per riportare quell’apparato di regole che si chiama legalità ai valori della Costituzione. La tavola rotonda su “Progresso sociale e lotta alla mafia - Il ruolo dello Stato e della stampa”, organizzata dal prof. Pierangelo Grimaudo nell'ambito della GdS Academy del progetto Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine e che si è tenuto questa mattina all’Università, ha visto la partecipazione attiva di studentesse e studenti delle scuole, dell'università e di Unime GDS Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica promosso da Ses e Unime, che hanno avuto l’opportunità di dialogare con saranno i magistrati Emanuele Crescenti e Massimo Russo i giornalisti Giuseppe La Venia, inviato del TG1, e Nuccio Anselmo, cronista di giudiziaria della Gazzetta del Sud e l'ex questore Rino Germanà, che a Mazara, nel settembre 1992, sfuggì ad un attentato mafioso tesogli da un commando capeggiato da Matteo Messina Denaro. Dopo i saluti del prorettore vicario Unime Giovanni Moschella, del presidente di SES Lino Morgante e della prof.ssa Maria Laura Giacobello, il giro di interventi moderati dalla giornalista Natalia La Rosa hanno evidenziato quel dovere di solidarietà che deve essere parte della comunità. Perché, è il caso della latitanza di Matteo Messina Denaro, si nascondeva nel suo regno, in un territorio che rischia di apparire colpevolmente abbandonato dallo Stato, generando così disaffezione alle istituzioni, alimentando rassegnazione e predisponendo al compromesso con la mafia. Godendo di appoggi che andavano raccontati come ha detto l’inviato del Tg1, Giuseppe La Venia. E contro questa rischiosa deriva sociale, determinante è anche il ruolo dell’informazione di qualità.

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