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Messin...Tavola, col pescespada vince Maria Calabria: ma Nino Cacia non demerita

Il re dei nostri mari, sua maestà il pesce spada, ha rivestito il ruolo di assoluto protagonista nella terza sfida tv di ieri a “Messin…tavola” su Rtp.

Dopo il favoloso “scrigno” di pasta ’ncaciata presentato dall’architetto Roberto Calderone, il quale si è aggiudicato una schiacciante vittoria nella puntata di giovedì scorso, ieri alle 21 sono andati in scena Maria Calabria e Nino Cacia per la terza sfida del cooking show.
La casalinga e l’avvocato hanno presentato due ricette diverse, ma col comune obiettivo di elevare questa pietanza simbolo dei nostri mari per gli occhi e i palati di tutta la giuria. Da millenni, infatti, la pesca del pesce spada rappresenta una delle pratiche più suggestive dello Stretto e della nostra tradizione locale.

Ancora un uomo e una donna, dunque, a fronteggiarsi in questa nuova sfida ricca di colpi di scena. Ancora una volta due primi: ai “Paccheri dello Stretto” di Maria ha risposto Nino con i suoi “Ravioli di pescespada”. Ma questa volta è stata una donna ad aggiudicarsi la sfida.

Quella di Maria è stata la prima vittoria al femminile, dopo le prime due sfide appannaggio degli uomini. Superata la sua iniziale timidezza, Maria ha trovato tutta la sua disinvoltura durante la preparazione del manicaretto. Una volta tagliato a cubetti e cucinato il pesce spada, è arrivato il turno dei pomodori datterini rossi e gialli, che hanno fatto da base per il condimento del suo primo caratterizzato dagli aromi tipici quali aglio, olio, prezzemolo e basilico. A questi, poi, sono stati aggiunti melanzane fritte e un pesto di pistacchio fatto in casa. Infine, per non sprecare le rimanenze, la concorrente ha adornato il suo pacchero con delle rosette ricavate dalle bucce degli stessi pomodorini.
I ravioli freschi di Nino, ripieni di pesce spada e melanzane, sono stati conditi, invece, con una bisque di gamberoni, una crema di nero di seppia e una leggera mousse di ceci lessati in acqua salata. In questo caso, il rischio che il pesce spada passasse in secondo piano rispetto a questo trionfo di sapori si è effettivamente tradotto nel risultato della sfida, che ha visto prevalere Maria con un punteggio di 95 a 88.
Anche ieri sera, la giuria composta dai 3 giurati permanenti, ovvero Salvatore De Maria, Renato Salvadore e Alberto Palella, si è avvalsa dei pareri di altri 4 esperti: Nicola Cicero, docente di Chimica degli alimenti all’Università di Messina; Fabrizio Ciccolo dell’azienda agricola Ciccolo-Due Pini, che ha proposto il suo bianco “Nepente” per accompagnare i piatti in gara; Antonella Sidoti, presidente della Fondazione Albatros; e Antonella Donato, presidente dell’associazione Feluche dello Stretto e pescatrice di pesce spada lei stessa.
Non è stata casuale la scelta di questo mese per la sfida, in quanto la pesca di questo pesce viene praticata principalmente fra la primavera e l’estate, ed è proprio in questo periodo che fioriscono le ricette relative. «Prima di tutto, la nostra è una pesca stagionale, - ha affermato Antonella Donato - iniziamo da maggio e completiamo a fine agosto, seguendo una stagionalità che è storica, ma che corrisponde anche alla stagionalità del passaggio del pesce spada nello Stretto».

Secondo i sondaggi, i messinesi lo cucinano di più proprio in questo periodo, dal momento che il re dello Stretto si avvicina di più alla superficie del mare e si fa trovare freschissimo sulle nostre tavole. C’è chi predilige la tradizionale ghiotta, cioè il sugo ricavato da un soffritto di cipolla, sedano, pomodoro, capperi e olive verdi, oppure le braciole al forno, con un po’ di salmoriglio. Ma ci sono anche i puristi, che scelgono la semplice fetta da fare arrosto. Essenziali, poi, gli aromi, come prezzemolo, capperi, olive, limone, pepe nero, che devono impreziosire delicatamente ed esaltare un pesce particolarmente proteico.

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