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A "Buona Terra" su RTP si parla di mozzarella di bufala e dell’abbinamento vino-pizza

Dalla mozzarella di bufala made in Sicily all’abbinamento vino-pizza che ormai è sempre più di moda. Sono alcuni degli argomenti della seconda puntata di Buona Terra, il programma ideato e condotto da Fabrizio Carrera che va in onda su RTP venerdì alle 21 (con replica alle 23.15 sempre venerdì e domenica alle 15.15). Il servizio di apertura è dedicato a un’azienda, una delle pochissime in Sicilia, specializzata nella produzione di mozzarella di bufala.

Si tratta di Tenuta Anasita tra San Filippo del Mela e Milazzo, in provincia di Messina. Se si pensa alla mozzarella di bufala si pensa a un formaggio a pasta filata prodotto in Campania e più precisamente tra il Cilento e altre zone di quella regione. E invece grazie alla passione e all’ intraprendenza di Salvatore Isgrò e dei suoi familiari e collaboratori quest’azienda è diventata un riferimento. Allevamento in regime biologico, qualità indiscussa e la vendita diretta per i clienti. Lo stesso Alberto Isgrò, figlio di Salvatore coinvolto nell’allevamento di 400 bufale racconta di come in realtà le bufale fossero presenti in Sicilia al tempo dei romani per poi spostarsi definitivamente in Campania. Oggi un’antica tradizione è tornata nella nostra Isola. Il servizio racconta anche le fasi della mozzatura e fornisce qualche suggerimento su come mangiarla al meglio.

La seconda puntata di Buona Terra dedica anche spazio ad alcuni giornalisti e grandi esperti che fanno il punto sulle potenzialità dei vini siciliani tra punti di forza e criticità con spunti interessanti per gli imprenditori del settore. Un’intervista a Vincenzo Russo, docente di Neuroscienze allo Iulm di Milano è invece il pretesto per sapere di più come si comporta il nostro cervello davanti a un’etichetta di vino o a un cibo in uno scaffale di un supermercato. Enza La Fauci, presidente del consorzio di tutela della Doc Faro racconta il vino rosso ottenuto da uve autoctone che si fregia di questa denominazione di origine controllata dalle antiche origini e il cui territorio coincide con quello del comune di Messina.

E per concludere la puntata un servizio dedicato all’abbinamento vino-pizza. A dispetto di un calo dei consumi nelle pizzerie più qualificate sempre più spesso è presente una carta dei vini con varie tipologie per scegliere un bianco, un rosso o un rosato da bere con una margherita o una quattro gusti. Una tendenza impensabile fino a qualche anno fa. E per questo abbiamo intervistato alcuni esperti e sommelier e due pizzaioli di fama come Gioacchino Gargano di Saccharum ad Altavilla Milicia in provincia di Palermo e Daniele Vaccarella di A Modo a Palermo.

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